Di Santi Maria Randazzo
L’antifascista Raimondo Craveri, che dal 1942 a Roma aveva fatto parte del gruppo che aveva dato vita al Partito d’Azione, si trovava a Sorrento dove era arrivato da Roma il 3 settembre 1943, quando la sera dell’8 settembre 1943 apprese la notizia dell’armistizio a cui seguì, il giorno successivo, lo sbarco delle truppe angloamericane della V armata nella piana del Sele, a sud di Salerno. Nel gruppo costitutivo del Partito d’Azione si era progettato di costituire, dopo che gli alleati fossero sbarcati (evento di cui si aveva già notizia), un gruppo di volontari italiani per dare un contributo alla lotta contro i nazi-fascisti. L’attivazione di tale progetto, naturalmente, necessitava di un immediato contatto con l’Office of Strategic Services (OSS) che era al seguito della V armata. Già il 13 settembre 1943 Craveri, percorrendo in bicicletta la distanza che da Sorrento conduceva a Maiori, dove era stato organizzato un posto di blocco alleato, e dove venne preso in consegna da Donald Downes che, assieme a Peter Tompkins, comandava una unità avanzata dell’OSS. A Downes, Craveri illustrò il progetto del Partito d’Azione che lo ritenne utile, atteso che si era manifestata l’esigenza di inviare osservatori sui monti che circondavano Maiori per individuare eventuali postazioni o osservatori tedeschi. Dopo alcuni giorni passati da Craveri a Maiori, dove si intrattenne spesso in dialoghi con Downes, verso il 20 settembre arrivò a Maiori Peter Tompkins che prelevo Craveri e lo condusse, con la nave che ospitava il comando del generale Clark, dopo essere sbarcati di fronte a Paestum, verso Salerno. La prima tappa di Tompkins e Craveri fu Pontecagnano dove, sotto due tende, era stato insediata una base avanzata dei Servizi Segreti inglesi (SOE), comandata dal capitano Max Silvester; tale unità aveva il compito di creare o supportare nuclei di formazioni partigiane da utilizzare nelle retrovie nemiche. Craveri fu fatto riparare in un villino a Salerno dove erano stati portati diversi esuli italiani che erano stati fatti rientrare in Italia e dove Craveri ebbe modo di discutere con Alberto Tarchiani del progetto di costituzione di un corpo di volontari italiani. Tarchiani concordò con Craveri sulla necessità politica di costituire il gruppo di volontari italiani e precisò che era necessario acquisire il consenso di Benedetto Croce al progetto, ritenendo che solo l’autorevolezza di Croce avrebbe procurato il consenso alleato. Il 16 settembre Tarchiani si recò a Capri, dove nel frattempo era stato fatto riparare Croce con la sua famiglia, e lo incontrò per sottoporgli il progetto discusso con Craveri, riuscendo ad ottenere il consenso di Croce. Il 21 settembre Craveri viene trasportato a Capri, assieme a Peter Tompkins, dove incontra Croce che gli conferma la sua convinzione sulla opportunità di organizzare un gruppo di volontari italiani. Quello stesso giorno per dare ufficialità al progetto arrivano a Capri, oltre che Tompkins, il generale Donovan e il colonnello Whitaker che verificarono di persona la posizione di Croce rispetto al progetto. Alla fine del colloquio tra Croce, Donovan e Whitaker, il filosofo italiano annoterà nel suo diario: “Alla domanda del generale Donovan sulle disposizioni d’animo in Italia ho risposto che quello che tutti i migliori italiani desiderano, quello che darebbe a loro fiducia, sarebbe che si lasciassero formare legioni di combattenti con la bandiera italiana da cooperare con l’armata anglo-americana per liberare la terra italiana dai tedeschi; e poiché egli mi domandava se c’era qualcuno che potesse comandarle, ho dato il nome del generale Pavone, di vecchia famiglia patriottica e liberale del Mezzogiorno e che è iscritto al Partito d’Azione.” Il 22 settembre Craveri, accompagnato da uomini dell’OSS, si reca a Torchiara per informare il generale Pavone del progetto che era stato messo in cantiere e lo convince a recarsi assieme a lui a Paestum dove, il 24 settembre, incontreranno il generale Donovan assieme a rappresentanti inglesi e americani. Donovan informa i convenuti che aveva fatto propria la proposta di Croce di averla trasmessa al generale Clark per l’approvazione ufficiale.